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📚Paula di Isabel Allende

  • Immagine del redattore: Alizé
    Alizé
  • 10 mar 2023
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 28 mar 2023

🍕🍕🍕🍕🍕


Immaginate un gruppo di Vichinghi che con un ariete tentano di sfondare i cancelli di un castello. Ecco, Paula è un ariete alla bocca dello stomaco; una randellata sui denti che mi ha lasciata stordita e senza fiato.

Partiamo dal fatto che è un'autobiografia, e lì con me si vince facile perché farsi i ca**i degli altri è proprio una roba alla quale non riesco a resistere, che racconta la storia della vita dell'autrice. E fin qui direte, vabbè che sarà mai? Eh no! Eh no, perché il libro è dedicato alla figlia di Allende, Paula, che è in fin di vita in un ospedale di Madrid e alla quale la madre decide di raccontare la storia della loro famiglia. E quindi lacrime e strazio e disperazione.

Il libro inizia con Allende che si siede accanto al letto di Paula in coma, e decide di usare il racconto per tenerla in vita attraverso le parole. Che poi, non si capisce bene chi la Allende stia tentando di salvare, se se stessa o la figlia. La narrazione segue una struttura non lineare, saltando avanti e indietro nel tempo per raccontare i momenti salienti di questo gruppo di persone eclettiche le cui esistenze si mischiano a un momento storico importantissimo per il Cile. Ed è proprio il Cile del quale si sente la mancanza in tutto il libro, perché nonostante una vita eccitante e piena di avventura passata in diverse città del mondo, quella fuga necessaria dalla propria casa lascia una ferita che sanguina su tutte le pagine.

A volte la narrazione diventa così coinvolgente che mi sembrava di essere nella stanza ad origliare, tanto da sentirmi quasi di troppo (impicciona sì, ma c'ho 'na decenza pure io) soprattutto quando la Allende entra nella sua intimità, nel suo essere donna. Infatti al di la dei vari matrimoni, successi letterari, battaglie personali e lavorative, nonni burberi e nonne sensitive, il libro parla di alti e bassi in maniera evocativa e poetica ma al contempo estremamente umana con un'onestà e una franchezza che sono rare in un'epoca in cui tutti si sentono in dovere di presentare al mondo solo la loro vita perfetta.

Ci sono momenti di grande bellezza nella narrazione di Allende, grazie a quella voce autentica e commovente che ci aveva già mostrato in passato ma che, per me, trova in questo libro una morbidezza tutta nuova.

Quindi, per me "Paula" è un grande, singhiozzante, "ma che m'ha detto il cervello de legge sta roba in pre-ciclo", commovente, sì.


BEST BY: Da Novembre a Febbraio serve il grigio fuori così le lacrime completano il quadro della disperazione

COME: Tè caldo o un Ciobar di quelli zozzi

E NELLE ORECCHIE: La Llorona di Chavela Vargas

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